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Analisi del progressive
(troppo vecchio per rispondere)
Palestrone
2013-12-13 15:26:19 UTC
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Visto che pare che questo gruppo sia un po' "morto", perchè non dare un contributo in modo da cercare di smuovere un po' le acque?

Parliamo quindi di progressive, vale a dire di quel sottogenere che ritengo essere (non me ne vogliano gli estimatori dell'hard rock, del punk e del rock alternativo) la massima espressione della musica rock come forma d'arte in senso stretto.
Non a caso, si è sempre parlato anche di "art-rock" per definire il filone progressivo.
Il mio contributo vorrebbe essere, in sostanza, un'analisi per ogni singolo artista di cui possiedo una conoscenza più o meno approfondita, quindi andiamo con ordine.

GENESIS
La quintessenza del rock progressivo.
Con i Genesis, si raggiunge il perfetto connubio fra tecnica, sperimentazione, profondità dei testi, melodia e "progresso" dalle matrici originarie del rock 'n roll e della forma canzone.
Frequenti citazioni classiche, soprattutto negli arpeggi di chitarra acustica e nei passaggi di flauto (essenziali, ma estremamente espressivi, proprio come la sua voce) di Peter Gabriel.
Non mancano neppure i richiami al jazz, soprattutto per quanto riguarda i tappeti di mellotron presenti in buona parte dei capolavori di Gabriel e soci.
La vetta artistica del gruppo, e probabilmente del progressive in generale, si raggiunge con Selling England By The Pound (1973).
GLi fa seguito un altro capolavoro, The Lamb Lies Down On Broadway (1974), dove cominciano tuttavia ad intravedersi i primi accenni della deriva pop-radiofonica che verrà a manifestarsi a partire dalla fine degli anni '70.

YES
Qui, a farla da padrone è la tecnica strumentale.
Una tecnica che però non si riduce mai ad un tecnicismo fine a sè stesso, ma che va a costituire la base per un'espressione musicale che si potrebbe tranquillamente definire "ascetica" o "spirituale".
Oltre ai soliti richiami al jazz ed alla musica classica, fanno capolino anche i richiami folk e persino alla musica etnica, grazie soprattutto al virtuoso Steve Howe, probabilmente il massimo chitarrista progressive insieme a Robert Fripp.
Altri virtuosi furono il bassista Chris Squire (melodico, fluido e "musicale" come pochi altri), il tastierista Rick Wakeman (abilissimo nel fondere il romanticismo classico con la precisione matematica del jazz) ed il batterista Bill Bruford, il cui stile è jazzistico fino al midollo.
Close To The Edge (1973) è la loro vetta artistica, mentre Tales From Topographic Oceans (1974) è l'apice della loro vena sperimentale, con i primi vagiti di quella "new-age" che sboccerà da lì a qualche anno a venire.

KING CRIMSON
Se le fondamenta degli Yes erano rappresentate dalla tecnica strumentale, quelle dei King Crimson lo erano dalla ricerca sonora.
Qui, il termine "progressive rock" assume un senso letterale: le composizioni di Fripp vanno ben oltre il rock 'n roll alla Elvis, proiettandosi verso i reami del jazz e dell'avant-garde, oltre a qualche richiamo classico qua e là.
Meno formalistici di altre realtà del genere, i Crimso lasciavano grande spazio all'improvvisazione, elemento che li allonanava ulteriormente dal rock e li avvicinava alla musica colta.
L'anima del gruppo? Sicuramente Robert Fripp, chitarrista unico nel suo genere e compositore che poco ha da invidiare ai classici del '700-'800.
Il loro album d'esordio, In The Court Of Crimson King (1969) è sia la punta di diamante che l'inizio vero e proprio dell'era progressive.
Sulla stessa falsariga, ma molto più jazz, i successivi In The Wake Of Poseidon (1970) e Lizard (1971).
Con Larks' Tongues In Aspic (1973), si apre il secondo periodo dei Crimso, caratterizzato ancora di più da contaminazioni avanguardistiche ed esperimenti sonori, ma anche dal violino jazz di David Cross.

VAN DER GRAAF GENERATOR
Realtà affine ai King Crimson, ma con una evidente differenza, rappresentata da Peter Hammill, probabilmente la voce più espressiva del progressive insieme a quella di Peter Gabriel, oltre che autore di testi rappresentanti autentici affreschi di introspezione e di angoscia esistenziale.
Anche qui, il termine "progressive" assume un significato letterale: Elvis Presley e la forma-canzone sono lontani anni-luce, mentre l'esplorazione di sonorità innovative va a toccare molto da vicino i terreni del free-jazz.
Autentico virtuoso del sax è David Jackson: il suo strumento non faceva certamente sentire la mancanza della chitarra elettrica (quella acustica era invece ben rappresentata dallo stesso Hammill, che ogni tanto si destreggiava pure al pianoforte), ma ne costituiva anzi un'evoluzione sonora verso mondi fino ad allora inesplorati.
Non mancano comunque le citazioni puramente classiche, grazie all'organo sinfonico di Hugh Banton.
H To He Who Am The Only One (1970) è il loro cavallo di battaglia, nel quale si possono persino ascoltare melodie ricercatissime ed orecchiabili al tempo stesso.
Il successivo Pawn Hearts (1971), riprende ed evolve ulteriormente le sonorità sviluppatesi in H to He, comprendendo addirittura una suite di 23 minuti, in linea con Close To The Edge e Supper's Ready.

EMERSON LAKE AND PALMER
L'anello debole del progressive.
Differentemente dagli Yes, qui la tecnica strumentale si rivela spesso e volentieri fine a sè stessa, strumento freddo e robotico al servizio di esibizioni circensi addirittura ai limiti del "tamarro", per non parlare della pedissequa imitazione, quasi parodistica, di schemi tipici della musica classica. Elementi jazz? Sperimentazione sonora? Poca cosa.
Mellotron non pervenuto, caso unico nel progressive.
Per certi aspetti, è grazie a loro che si rese necessario l'avvento del punk.
Si salva l'omonimo album d'esordio (1970), influenzato dall'esperienza di Greg Lake con i King Crimson, gruppo di ben altro spessore artistico.


Doverosa poi una citazione nei confronti del PROGRESSIVE-POP, rappresentato dagli Alan Parsons Project, dai 10cc, dai Supertramp e dagli Electric Light Orchestra, gruppi molto simili fra di loro (si assisteva, spesso e volentieri, a scambi di elementi fra le formazioni), che tentarono di coniugare il pop beatlesiano di qualità, specie dal versante McCartney, con le sonorità espresse dal mondo progressive.
E ci riuscirono egregiamente (Tales Of Mystery And Imagination - 1976, The Original Soundtrack - 1975, Crime Of The Century - 1975, Eldorado - 1974).

Altri gruppi non specificamente progressivi, come i JETHRO TULL (folk-blues-rock) ed i PINK FLOYD (rock psichedelico), affrontarono occasionalmente i terreni dell'art-rock in album come Thick As A Brick (1972) e Atom Heart Mother (1970).
Anche loro raggiunsero il traguardo a pienissimi voti, sfornando capolavori che possono benissimo competere con le produzioni dei "professionisti del genere".


Last but not least, il PROGRESSIVE ITALIANO.
L'Italia, a quei tempi, veniva subito dietro l'Inghilterra in quanto a livello qualitativo della produzione rock progressiva.
Tre gruppi, vale a dire la Premiata Forneria Marconi, il Banco Del Mutuo Soccorso e le Orme, potevano tranquillamente rientrare fra i giganti del progressive a livello mondiale. Non a caso, ebbero un più discreto successo persino oltre le mura nazionali.
Cosa caratterizzava queste realtà e cosa le distingueva dalla produzione anglosassone?
Presto detto: all'evoluzione del rock 'n roll verso schemi vicini al jazz, alla musica classica ed all'avant-garde, questi gruppi univano forti richiami alla realtà musicale italiana, con sottili distinzioni a seconda della regione d'origine.
Quindi, la milanese PFM (Per Un Amico - 1973) non mancava di evocare melodie e sonorità richiamanti le brume invernali lungo i Navigli, le veneziane Orme (Felona e Sorona - 1973) attingevano qua e là agli stilemi rinascimentali espressi a suo tempo dalla città lagunare, mentre il Banco (Darwin - 1972), band formatasi a Roma, strizzava l'occhio alla tradizione popolare romanesca.


Spero di non essere stato troppo prolisso, anche se, quando si parla di rock progressivo, la prolissità rappresenta un valore aggiunto!

P.S.: mi mancano completamente altri nomi, anche essenziali, come i Camel, i Gentle Giant, le realtà non "sinfoniche" (es.: scena di Canterbury) ed il progressive americano: le scoprirò il prima possibile.

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PANCA SCOTT FLESSIONI SU BILANCIERE PRESA S
CROCI CAVI ALTI
CRUNCH CON GAMBE IN APPOGGIO AL MURO
The Sentinel
2013-12-20 19:09:45 UTC
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Tutto soggettivo, ovviamente, al 100%.

Argomento e bands originali, cmq, veramente utile il tuo post (che mica
ho letto, figuriamoci, giusto qualche riga iniziale di alcune parti)
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