Discussione:
Cantanti privi di una gran voce..
(troppo vecchio per rispondere)
Andreas Brehme
2010-09-24 02:15:53 UTC
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Parlando con un amico tempo fa, c'eravamo trovati concordi che i cantanti
degli anni 60 e 70 (e un po' anche 80) sapessero davvero - davvero - cantare
bene rispetto a tanti scialbi vocalist odierni. Le tecniche di
registrazione, l'invenzione di stampelle tecnologiche che aiutano a essere
intonati (anche dal vivo) personaggi che altrimenti continuerebbero a
prendere stecche dell'oltre-spazio, il fatto che lo studio del canto nella
musica leggera abbia bene o male 30 anni di esperienza e di appronfondimento
in più, agevolano indiscutibilmente i performer dei nostri giorni. Una volta
invece un cantante non aveva molti orpelli a sua disposizione: era lui
contro il microfono.
A pensarci oggi tuttavia non sono più convinto di questa generalizzazione.
Il bello e il brutto di una teoria di insieme che si va ad occupare di
un'area così vasta in cui pescare esempi a sostegno o contrari alla tesi che
si sostiene, è che il numero di cantanti che si possono tirare in ballo è
virtualmente infinito e il divertimento potrebbe benissimo consistere
nell'improvvisarsi a giorni alterni sostenitori dell'una e dell'altra
posizione...
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: sono migliori, meglio strutturati, più
preparati i nuovi vocalist o quelli che appartengono al passato? Se non
violenta la vostra onestà intellettuale, cercate di assumere una posizione.
Io in sprezzo al passato voglio sostenere la tesi che i cantanti di oggi
siano migliori. Come dicevo si conoscono meglio le tecniche di canto,
programmi come X-Factor e i suoi vari epigoni a livello non solo nazionale
mettono sempre più in secondo piano la musica premiando invece la figura del
cantante, e mi pare anche che la cultura musicale... o meglio: la percezione
di massa del fenomeno musicale... valorizzi un tipo di canone interpretativo
che richiede una tecnica e delle doti dallo standard molto alto - penso al
Mengoni che vince X-Factor, dotato di un'estensione vocale quasi innaturale,
o al tizio che vinse sempre X-Factor due anni fa, che alla soglia dei 40
anni dal vivo prendeva come niente le note di una canzone come Stay degli U2
che il di cui sopra "cantante vero" Bono dal vivo non ha mai osato
azzardare.
Tra l'altro a pensarci se devo indicare i primi 10 classificati artisti a
cavallo tra gli anni 60 e 80, penso ai Beatles, ai Rolling Stones, a Bob
Dylan, ai Pink Floyd... non si può dire che chi cantava le loro canzoni,
avesse poi sta gran canna. Indiscutibilmente non vale per tutti, e la
coincidenza da me citata ha l'ironia della paradossalità. Però all'interno
della scelta di schierarsi a favore dei cantanti odierni, è tutto fuorché
non indicativa questa paradossalità, non vi pare? E no, dai, non ditemi che
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra. Mi è capitato di amare cantanti a tal punto che anche
canzoni parecchio brutte mi sembravano belle e degne magari di un acquisto
per il semplice fatto che nell'album cantavano loro. Per Bowie una cosa così
non l'ho mai fatta.
aLUCArd
2010-09-24 07:44:58 UTC
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CUT
Secondo me c'è un altro elemento importante da considerare.
Oggi ci sono molti più ragazzi che riescono almeno a "provare" a cantare,
quindi c'è un maggiore bacino di utenza da cui scegliere, ed è quindi più
facile che poi alla ribalta venga qualcuno che veramente ha una voce degna.
Quindi: anch'io concordo che oggi ci sono voci tecnicamente superiori alla
media degli anni '60, '70, '80.
Il problema è però sempre quello: il pane a chi non ha i denti. Oggi mancano
la canzoni da cantare, anzi manca proprio la musica...

aLUCArd
[ b a z ]
2010-09-24 11:53:04 UTC
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Umberto
2010-09-24 11:24:05 UTC
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[super cut]
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Se ne hai modo, potresti riportare la fonte di questa citazione? Mi e'
veramente nuova...
Andreas Brehme
2010-09-24 16:15:33 UTC
Permalink
Post by Umberto
Se ne hai modo, potresti riportare la fonte di questa citazione? Mi e'
veramente nuova...
Il libro U2 by U2. Ma c'è qualcosa anche sul tubo: cerca "when Bono met
Freddie Mercury at Live Aid". Lì l'episodio è raccontato senza citare le
parole di Freddie Mercury, ma è lo stesso citato da me.
Umberto
2010-09-24 19:16:02 UTC
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Post by Andreas Brehme
Post by Umberto
Se ne hai modo, potresti riportare la fonte di questa citazione? Mi e'
veramente nuova...
Il libro U2 by U2. Ma c'è qualcosa anche sul tubo: cerca "when Bono met
Freddie Mercury at Live Aid". Lì l'episodio è raccontato senza citare le
parole di Freddie Mercury, ma è lo stesso citato da me.
grazie mille!
[ b a z ]
2010-09-24 11:50:23 UTC
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E no, dai, non ditemi che John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso
Bowie, mi
vuoi forse dire che è più importante del "COSA" si trasmette dello
"STRUMENTO" per trasmettere?! ;-)

Forse quell'"imbrattatele" di Van gogh ci ha insegnato qualcosa!?
;-)
--
[ b a z ]
"Scettico io? Ne dubito!"
" La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione"
- socio MSTC - Responsabile Gruppi Antanati Gomito/Piede
- SnS pf - socio sostenitore n°16506
zambra
2010-09-24 12:50:00 UTC
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chissà cosa si era fatto Daltrey per dire certe cose su quell'essere che
nemmeno riesco a nominare....
quanto al ragionamento concordo con chi ha detto che di cantanti ce ne
sono ma manca la musica.
imho, i programmi tipo x factor sono una roba studiata ad hoc per il
tubo catodico, per un certo target e via dicendo....poi suonare dal vivo
e fare musica sono tutta un'altra cosa...

zambra.
Post by Andreas Brehme
Parlando con un amico tempo fa, c'eravamo trovati concordi che i cantanti
degli anni 60 e 70 (e un po' anche 80) sapessero davvero - davvero - cantare
bene rispetto a tanti scialbi vocalist odierni. Le tecniche di
registrazione, l'invenzione di stampelle tecnologiche che aiutano a essere
intonati (anche dal vivo) personaggi che altrimenti continuerebbero a
prendere stecche dell'oltre-spazio, il fatto che lo studio del canto nella
musica leggera abbia bene o male 30 anni di esperienza e di appronfondimento
in più, agevolano indiscutibilmente i performer dei nostri giorni. Una volta
invece un cantante non aveva molti orpelli a sua disposizione: era lui
contro il microfono.
A pensarci oggi tuttavia non sono più convinto di questa generalizzazione.
Il bello e il brutto di una teoria di insieme che si va ad occupare di
un'area così vasta in cui pescare esempi a sostegno o contrari alla tesi che
si sostiene, è che il numero di cantanti che si possono tirare in ballo è
virtualmente infinito e il divertimento potrebbe benissimo consistere
nell'improvvisarsi a giorni alterni sostenitori dell'una e dell'altra
posizione...
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: sono migliori, meglio strutturati, più
preparati i nuovi vocalist o quelli che appartengono al passato? Se non
violenta la vostra onestà intellettuale, cercate di assumere una posizione.
Io in sprezzo al passato voglio sostenere la tesi che i cantanti di oggi
siano migliori. Come dicevo si conoscono meglio le tecniche di canto,
programmi come X-Factor e i suoi vari epigoni a livello non solo nazionale
mettono sempre più in secondo piano la musica premiando invece la figura del
cantante, e mi pare anche che la cultura musicale... o meglio: la percezione
di massa del fenomeno musicale... valorizzi un tipo di canone interpretativo
che richiede una tecnica e delle doti dallo standard molto alto - penso al
Mengoni che vince X-Factor, dotato di un'estensione vocale quasi innaturale,
o al tizio che vinse sempre X-Factor due anni fa, che alla soglia dei 40
anni dal vivo prendeva come niente le note di una canzone come Stay degli U2
che il di cui sopra "cantante vero" Bono dal vivo non ha mai osato
azzardare.
Tra l'altro a pensarci se devo indicare i primi 10 classificati artisti a
cavallo tra gli anni 60 e 80, penso ai Beatles, ai Rolling Stones, a Bob
Dylan, ai Pink Floyd... non si può dire che chi cantava le loro canzoni,
avesse poi sta gran canna. Indiscutibilmente non vale per tutti, e la
coincidenza da me citata ha l'ironia della paradossalità. Però all'interno
della scelta di schierarsi a favore dei cantanti odierni, è tutto fuorché
non indicativa questa paradossalità, non vi pare? E no, dai, non ditemi che
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra. Mi è capitato di amare cantanti a tal punto che anche
canzoni parecchio brutte mi sembravano belle e degne magari di un acquisto
per il semplice fatto che nell'album cantavano loro. Per Bowie una cosa così
non l'ho mai fatta.
[ b a z ]
2010-09-24 15:17:11 UTC
Permalink
imho, i programmi tipo x factor sono una roba studiata ad hoc per il tubo
catodico, per un certo target e via dicendo....poi suonare dal vivo e fare
musica sono tutta un'altra cosa...
ah, di sicuro se a qualcuno non piaci non ti tirerà fuori una polemica
e 20minuti di dibatito, si leverà beatamente dalle palle...
--
[ b a z ]
"Scettico io? Ne dubito!"
" La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione"
- socio MSTC - Responsabile Gruppi Antanati Gomito/Piede
- SnS pf - socio sostenitore n°16506
Joemoon
2010-09-25 09:14:49 UTC
Permalink
On Fri, 24 Sep 2010 04:15:53 +0200, "Andreas Brehme"
Post by Andreas Brehme
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra.
Il mondo e' pieno di gente che cerca di cantare "alla Bowie' o "alla
Lou reed".

Il tuo discorso e' la riproposizione pari pari delle polemiche sui
chitarristi. Per quanto mi riguarda avere una gran tecnica solitamente
non basta, anzi spessissimo serve solo a farsi delle gran pippe.

--
Stefano "Joemoon" - A.K.A. Stefano D.
Webmaster di www.terryleehale.com - http:www.joemoon.it
"La gente si diverte di piu' con un hobby noioso che con un lavoro divertente"
Andreas Brehme
2010-09-25 11:14:07 UTC
Permalink
Post by Joemoon
Il tuo discorso e' la riproposizione pari pari delle polemiche sui
chitarristi. Per quanto mi riguarda avere una gran tecnica solitamente
non basta, anzi spessissimo serve solo a farsi delle gran pippe.
Si può metterla così ma anche no. Personalmente non sono un grande fan dei
guitar-heroes per cui non la guarderei proprio da questo punto di vista.

A me di un cantante colpiscono il timbro - e fin qui mi sembra inevitabile,
le sue capacità interpretative, e alla lunga, la sua versatilità. Non saprei
dire se il termine versatilità sia sovrapponibile entro certi limiti con
l'idea di tecnica o se ha più a che fare con le possibilità vocali. Un
cantante come Tom Barman dei dEUS ad esempio a livello di voce mi fa
impazzire, ma non direi mai che è un grande vocalist, perché è un po' come
se stesse sempre cantando la stessa canzone.

Non ne faccio una questione di tecnica perché come i guitar-heroes (o molti
di essi), anche i cantanti alla X-Factor sono assolutamente scadenti dal
punto di vista della qualità interpretativa: ci mettono troppo (gorgheggi,
yeah vari...) dove dovrebbero invece non strafare, imitano il brano
originale dove invece dovrebbero trovare una dimensione personale nei brani
che cantano, e accade spessissimo che ognuno sia specializzato in un tipo di
genere e che gli riesca bene solo quello (due anni fa c'era un tipo che
cantava bene solo il raggae).

Poi per carità. Ora si sta solo discutendo di chi sia un grande cantante e
chi no, ma non bisogna essere grandi cantani - né tantomeno grandi
musicisti - per fare grandi canzoni e grandi album. A volte anzi si conta
così tanto sul fatto di avere una voce, e di avere dall'altra parte così
tanti fans della voce, che si finisce con il decidere di mettere un po' in
secondo piano la musica.
punkinaro
2010-09-26 12:06:26 UTC
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Post by Andreas Brehme
Parlando con un amico tempo fa, c'eravamo trovati concordi che i cantanti
degli anni 60 e 70 (e un po' anche 80) sapessero davvero - davvero - cantare
bene rispetto a tanti scialbi vocalist odierni. Le tecniche di
registrazione, l'invenzione di stampelle tecnologiche che aiutano a essere
intonati (anche dal vivo) personaggi che altrimenti continuerebbero a
prendere stecche dell'oltre-spazio, il fatto che lo studio del canto nella
musica leggera abbia bene o male 30 anni di esperienza e di appronfondimento
in più, agevolano indiscutibilmente i performer dei nostri giorni. Una volta
invece un cantante non aveva molti orpelli a sua disposizione: era lui
contro il microfono.
A pensarci oggi tuttavia non sono più convinto di questa generalizzazione.
Il bello e il brutto di una teoria di insieme che si va ad occupare di
un'area così vasta in cui pescare esempi a sostegno o contrari alla tesi che
si sostiene, è che il numero di cantanti che si possono tirare in ballo è
virtualmente infinito e il divertimento potrebbe benissimo consistere
nell'improvvisarsi a giorni alterni sostenitori dell'una e dell'altra
posizione...
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: sono migliori, meglio strutturati, più
preparati i nuovi vocalist o quelli che appartengono al passato? Se non
violenta la vostra onestà intellettuale, cercate di assumere una posizione.
Io in sprezzo al passato voglio sostenere la tesi che i cantanti di oggi
siano migliori. Come dicevo si conoscono meglio le tecniche di canto,
programmi come X-Factor e i suoi vari epigoni a livello non solo nazionale
mettono sempre più in secondo piano la musica premiando invece la figura del
cantante, e mi pare anche che la cultura musicale... o meglio: la percezione
di massa del fenomeno musicale... valorizzi un tipo di canone interpretativo
che richiede una tecnica e delle doti dallo standard molto alto - penso al
Mengoni che vince X-Factor, dotato di un'estensione vocale quasi innaturale,
o al tizio che vinse sempre X-Factor due anni fa, che alla soglia dei 40
anni dal vivo prendeva come niente le note di una canzone come Stay degli U2
che il di cui sopra "cantante vero" Bono dal vivo non ha mai osato
azzardare.
Tra l'altro a pensarci se devo indicare i primi 10 classificati artisti a
cavallo tra gli anni 60 e 80, penso ai Beatles, ai Rolling Stones, a Bob
Dylan, ai Pink Floyd... non si può dire che chi cantava le loro canzoni,
avesse poi sta gran canna. Indiscutibilmente non vale per tutti, e la
coincidenza da me citata ha l'ironia della paradossalità. Però all'interno
della scelta di schierarsi a favore dei cantanti odierni, è tutto fuorché
non indicativa questa paradossalità, non vi pare? E no, dai, non ditemi che
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra. Mi è capitato di amare cantanti a tal punto che anche
canzoni parecchio brutte mi sembravano belle e degne magari di un acquisto
per il semplice fatto che nell'album cantavano loro. Per Bowie una cosa così
non l'ho mai fatta.
due giorni fa ascoltavo un`intervista con Robert Plant sulla Public
Radio, e diceva, oltre al fatto che da giovane ascoltava il James
Brown live at the Apollo rannicchiato sotto le coperte e cuscino, che
alcuni suoi acuti su disco erano ottenuti accellerando i nastri.
Daniele Purrone
2010-09-26 18:33:39 UTC
Permalink
Post by punkinaro
alcuni suoi acuti su disco erano ottenuti accellerando i nastri.
La cosa è abbastanza risaputa, era un trucco comunemente usato
all'epoca. Se ascolti Burn dei Deep Purple (la canzone), è tutta
lievemente accelerata in studio.

Daniele
--
my website: www.purrone.net - my rock photos: www.stargazer.it
my Flickr page: http://www.flickr.com/photos/daniele1974/

il mio blog sulla Svezia: http://insvezia.wordpress.com
the rose made of stone
2010-10-22 14:35:41 UTC
Permalink
Post by Andreas Brehme
Parlando con un amico tempo fa, c'eravamo trovati concordi che i cantanti
degli anni 60 e 70 (e un po' anche 80) sapessero davvero - davvero - cantare
bene rispetto a tanti scialbi vocalist odierni. Le tecniche di
registrazione, l'invenzione di stampelle tecnologiche che aiutano a essere
intonati (anche dal vivo) personaggi che altrimenti continuerebbero a
prendere stecche dell'oltre-spazio, il fatto che lo studio del canto nella
musica leggera abbia bene o male 30 anni di esperienza e di appronfondimento
in più, agevolano indiscutibilmente i performer dei nostri giorni. Una volta
invece un cantante non aveva molti orpelli a sua disposizione: era lui
contro il microfono.
A pensarci oggi tuttavia non sono più convinto di questa generalizzazione.
Il bello e il brutto di una teoria di insieme che si va ad occupare di
un'area così vasta in cui pescare esempi a sostegno o contrari alla tesi che
si sostiene, è che il numero di cantanti che si possono tirare in ballo è
virtualmente infinito e il divertimento potrebbe benissimo consistere
nell'improvvisarsi a giorni alterni sostenitori dell'una e dell'altra
posizione...
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: sono migliori, meglio strutturati, più
preparati i nuovi vocalist o quelli che appartengono al passato? Se non
violenta la vostra onestà intellettuale, cercate di assumere una posizione.
Io in sprezzo al passato voglio sostenere la tesi che i cantanti di oggi
siano migliori. Come dicevo si conoscono meglio le tecniche di canto,
programmi come X-Factor e i suoi vari epigoni a livello non solo nazionale
mettono sempre più in secondo piano la musica premiando invece la figura del
cantante, e mi pare anche che la cultura musicale... o meglio: la percezione
di massa del fenomeno musicale... valorizzi un tipo di canone interpretativo
che richiede una tecnica e delle doti dallo standard molto alto - penso al
Mengoni che vince X-Factor, dotato di un'estensione vocale quasi innaturale,
o al tizio che vinse sempre X-Factor due anni fa, che alla soglia dei 40
anni dal vivo prendeva come niente le note di una canzone come Stay degli U2
che il di cui sopra "cantante vero" Bono dal vivo non ha mai osato
azzardare.
Tra l'altro a pensarci se devo indicare i primi 10 classificati artisti a
cavallo tra gli anni 60 e 80, penso ai Beatles, ai Rolling Stones, a Bob
Dylan, ai Pink Floyd... non si può dire che chi cantava le loro canzoni,
avesse poi sta gran canna. Indiscutibilmente non vale per tutti, e la
coincidenza da me citata ha l'ironia della paradossalità. Però all'interno
della scelta di schierarsi a favore dei cantanti odierni, è tutto fuorché
non indicativa questa paradossalità, non vi pare? E no, dai, non ditemi che
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra. Mi è capitato di amare cantanti a tal punto che anche
canzoni parecchio brutte mi sembravano belle e degne magari di un acquisto
per il semplice fatto che nell'album cantavano loro. Per Bowie una cosa così
non l'ho mai fatta.
the rose made of stone
2010-10-22 14:46:53 UTC
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Post by Andreas Brehme
Parlando con un amico tempo fa, c'eravamo trovati concordi che i cantanti
degli anni 60 e 70 (e un po' anche 80) sapessero davvero - davvero - cantare
bene rispetto a tanti scialbi vocalist odierni. Le tecniche di
registrazione, l'invenzione di stampelle tecnologiche che aiutano a essere
intonati (anche dal vivo) personaggi che altrimenti continuerebbero a
prendere stecche dell'oltre-spazio, il fatto che lo studio del canto nella
musica leggera abbia bene o male 30 anni di esperienza e di appronfondimento
in più, agevolano indiscutibilmente i performer dei nostri giorni. Una volta
invece un cantante non aveva molti orpelli a sua disposizione: era lui
contro il microfono.
A pensarci oggi tuttavia non sono più convinto di questa generalizzazione.
Il bello e il brutto di una teoria di insieme che si va ad occupare di
un'area così vasta in cui pescare esempi a sostegno o contrari alla tesi che
si sostiene, è che il numero di cantanti che si possono tirare in ballo è
virtualmente infinito e il divertimento potrebbe benissimo consistere
nell'improvvisarsi a giorni alterni sostenitori dell'una e dell'altra
posizione...
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: sono migliori, meglio strutturati, più
preparati i nuovi vocalist o quelli che appartengono al passato? Se non
violenta la vostra onestà intellettuale, cercate di assumere una posizione.
Io in sprezzo al passato voglio sostenere la tesi che i cantanti di oggi
siano migliori. Come dicevo si conoscono meglio le tecniche di canto,
programmi come X-Factor e i suoi vari epigoni a livello non solo nazionale
mettono sempre più in secondo piano la musica premiando invece la figura del
cantante, e mi pare anche che la cultura musicale... o meglio: la percezione
di massa del fenomeno musicale... valorizzi un tipo di canone interpretativo
che richiede una tecnica e delle doti dallo standard molto alto - penso al
Mengoni che vince X-Factor, dotato di un'estensione vocale quasi innaturale,
o al tizio che vinse sempre X-Factor due anni fa, che alla soglia dei 40
anni dal vivo prendeva come niente le note di una canzone come Stay degli U2
che il di cui sopra "cantante vero" Bono dal vivo non ha mai osato
azzardare.
Tra l'altro a pensarci se devo indicare i primi 10 classificati artisti a
cavallo tra gli anni 60 e 80, penso ai Beatles, ai Rolling Stones, a Bob
Dylan, ai Pink Floyd... non si può dire che chi cantava le loro canzoni,
avesse poi sta gran canna. Indiscutibilmente non vale per tutti, e la
coincidenza da me citata ha l'ironia della paradossalità. Però all'interno
della scelta di schierarsi a favore dei cantanti odierni, è tutto fuorché
non indicativa questa paradossalità, non vi pare? E no, dai, non ditemi che
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra. Mi è capitato di amare cantanti a tal punto che anche
canzoni parecchio brutte mi sembravano belle e degne magari di un acquisto
per il semplice fatto che nell'album cantavano loro. Per Bowie una cosa così
non l'ho mai fatta.
Le dieci rockstar "senza voce tecnica":
1 Bob Dylan (il mio artista preferito)
2 Ian Brown (I Roses comunque sono stati un grande gruppo)
3 Joe Strummer (funzionale al punk)
4 Neil Young
5 Leonard Cohen
6 John Lennon
7 Randy Newman
8 Jeff Tweedy
9 Morrissey
10 Jimy Hendrix

nb Adoro tutte queste voci nonostante le evidenti "stonature". Bono è
un pelino superiore tecnicamente ma non è una rockstar, è un cantante
da balera, perfetto per i tempi odierni. Daltrey aveva bevuto troppo
quel giorno. Ho sempre pensato che tutto quello che hanno fatto di
buono (e qualcosa c'è) gli U2 lo devono a Lanois\Eno + the Edge. Tolti
loro sarebbero un gruppo di terza fascia, nemmeno di seconda.
Umberto
2010-10-22 14:54:57 UTC
Permalink
Post by the rose made of stone
Post by Andreas Brehme
Parlando con un amico tempo fa, c'eravamo trovati concordi che i cantanti
degli anni 60 e 70 (e un po' anche 80) sapessero davvero - davvero - cantare
bene rispetto a tanti scialbi vocalist odierni. Le tecniche di
registrazione, l'invenzione di stampelle tecnologiche che aiutano a essere
intonati (anche dal vivo) personaggi che altrimenti continuerebbero a
prendere stecche dell'oltre-spazio, il fatto che lo studio del canto nella
musica leggera abbia bene o male 30 anni di esperienza e di appronfondimento
in più, agevolano indiscutibilmente i performer dei nostri giorni. Una volta
invece un cantante non aveva molti orpelli a sua disposizione: era lui
contro il microfono.
A pensarci oggi tuttavia non sono più convinto di questa generalizzazione.
Il bello e il brutto di una teoria di insieme che si va ad occupare di
un'area così vasta in cui pescare esempi a sostegno o contrari alla tesi che
si sostiene, è che il numero di cantanti che si possono tirare in ballo è
virtualmente infinito e il divertimento potrebbe benissimo consistere
nell'improvvisarsi a giorni alterni sostenitori dell'una e dell'altra
posizione...
En passant, mentre scrivo m'è venuto in mente che Freddie Mercury dietro le
quinte del Live Aid beccò Bono e gli disse che mentre gli U2 si esibivano,
lui, Roger Daltrey e non so chi stavano appunto tessendo le lodi del Bono
"cantante vero" laddove gli altri "nuovi" cantanti (dunque i cantanti delle
band nate negli anni 80) più che cantare parevano agli illustri commentatori
inclini all'"urlare".
Vorrei sapere cosa ne pensate voi: sono migliori, meglio strutturati, più
preparati i nuovi vocalist o quelli che appartengono al passato? Se non
violenta la vostra onestà intellettuale, cercate di assumere una posizione.
Io in sprezzo al passato voglio sostenere la tesi che i cantanti di oggi
siano migliori. Come dicevo si conoscono meglio le tecniche di canto,
programmi come X-Factor e i suoi vari epigoni a livello non solo nazionale
mettono sempre più in secondo piano la musica premiando invece la figura del
cantante, e mi pare anche che la cultura musicale... o meglio: la percezione
di massa del fenomeno musicale... valorizzi un tipo di canone interpretativo
che richiede una tecnica e delle doti dallo standard molto alto - penso al
Mengoni che vince X-Factor, dotato di un'estensione vocale quasi innaturale,
o al tizio che vinse sempre X-Factor due anni fa, che alla soglia dei 40
anni dal vivo prendeva come niente le note di una canzone come Stay degli U2
che il di cui sopra "cantante vero" Bono dal vivo non ha mai osato
azzardare.
Tra l'altro a pensarci se devo indicare i primi 10 classificati artisti a
cavallo tra gli anni 60 e 80, penso ai Beatles, ai Rolling Stones, a Bob
Dylan, ai Pink Floyd... non si può dire che chi cantava le loro canzoni,
avesse poi sta gran canna. Indiscutibilmente non vale per tutti, e la
coincidenza da me citata ha l'ironia della paradossalità. Però all'interno
della scelta di schierarsi a favore dei cantanti odierni, è tutto fuorché
non indicativa questa paradossalità, non vi pare? E no, dai, non ditemi che
John Lennon avesse poi stan gran voce... lo stesso Bowie, mi pare, ha un
timbro peculiare, una voce inconfondibile, ma secondo me lo apprezziamo più
perché abbiamo imparato ad amarne la musica che non perché abbia quella voce
e non un'altra. Mi è capitato di amare cantanti a tal punto che anche
canzoni parecchio brutte mi sembravano belle e degne magari di un acquisto
per il semplice fatto che nell'album cantavano loro. Per Bowie una cosa così
non l'ho mai fatta.
1 Bob Dylan (il mio artista preferito)
2 Ian Brown (I Roses comunque sono stati un grande gruppo)
3 Joe Strummer (funzionale al punk)
4 Neil Young
5 Leonard Cohen
6 John Lennon
7 Randy Newman
8 Jeff Tweedy
9 Morrissey
10 Jimy Hendrix
nb Adoro tutte queste voci nonostante le evidenti "stonature". Bono è
un pelino superiore tecnicamente ma non è una rockstar, è un cantante
da balera, perfetto per i tempi odierni. Daltrey aveva bevuto troppo
quel giorno. Ho sempre pensato che tutto quello che hanno fatto di
buono (e qualcosa c'è) gli U2 lo devono a Lanois\Eno + the Edge. Tolti
loro sarebbero un gruppo di terza fascia, nemmeno di seconda.
ahahah ma che te sei bevuto?? Non per fare il fan acritico, ma l'hai
sparata proprio grossa...


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