Ecco la mia "recensione":
Il nuovo album di Bjork, "Biophilia", è quasi un concept-album cosmico, una
sinfonia spaziale, dalle sonorità elettroniche, oscure, con qualche
estemporanea schiarita, evocativa dello stile 'tintinnabuli' caratteristico
di "Vespertine" (2001). I testi e le musiche descrivono un universo algido e
rarefatto, ma anche simbolico, pervaso di energia mistica, che nella sua
grandezza ospita anche l'infinitamente piccolo, il "Virus" portatore di
quella malattia che è l'amore - la Bjork, si sa, è una romanticona -, fonte
di vita (la vita, quindi, come malattia dell'universo: Cioran sarebbe
certamente piú che soddisfatto di questa deduzione). Bellissimo disco.
cut-up
Best way to start-a-new is to fail miserably / Internal nebula / I conquer
claustrophobia and demand the light / Generation of mothers sailing in
somehow they all were shipfolks / Like a virus needs a body as soft tissue
feeds on blood / Like a mushroom on a tree trunk as the protein transmutates
/ someday I will find you / My Eurasian plate subsumed forming a mutual core
/ Then you remember that you are yourself are a light bearer receiving
radiance from others.
http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/10/15/bjork-philia/