Allora.
"Indie" indicava originariamente, già a partire dalla fine degli anni '70,
le classifiche di vendita inglesi di dischi non pubblicati dalle cosiddette
etichette "major" o dalle loro sussidiarie (anche se ci furono trucchi in
merito, a volte riusciti). Nel corso della prima metà degli anni '80 il
termine cominciò a designare un genere, o piú generi, identificati con le
piú note etichette indipendenti inglesi (Factory, 4AD, Creation, a volte
anche Rough Trade). Nel corso degli anni l'ambito di applicazione del
termine si ampliò e restrinse piú volte, tipici sottogeneri indie furono
il C86 (Pastels, Talulah Gosh), il noise pop (Jesus & Mary Chain, Meat
Whiplash), lo shoegazing (My Bloody Valentine), il dream pop (A.R. Kane e,
a posteriori, Cocteau Twins e Dead Can Dance, che precedono il conio
del termine) e via elencando.
"Alternative" indicò all'origine l'analogo fenomeno negli Stati Uniti,
inizialmente di minore portata, oggigiorno se ne intravvede impropriamente
l'inizio già nelle prime incisioni dei R.E.M. e nelle ultime degli Hüsker
Dü (e Minutement, Replacements, Soul Asylum etc. etc.). Parte della
scena alternative si legò all'indie inglese per tramite della 4AD
(Pixies, Throwing Muses) ingenerando una prima contaminazione semantica
tra i due termini.
Il significato di "alternative" era "alternativo rispetto ai dischi
rock diffusi nelle classifiche di vendita", classifiche che negli USA
degli anni '80 erano dominate dall'"hair metal" e dai Guns and Roses.
In seguito al grande successo commerciale del grunge, che spazzò letteralmente
via i generi summenzionati, il termine fu poi applicato all'intera scena
di Seattle indipendentemente della particolare etichetta discografica
(major o indipendente) per cui i gruppi in questione incidevano.
In anni piú recenti il termine "alternative" è stato percepito come
"annacquato" o comunque ormai privo di significato, dato che il genere
non era piú alternativo ad alcunché, e progressivamente sostituito
da "indie" anche negli USA, ma anche "indie" resta ormai una designazione
del tutto impropria dopo la quasi totale scomparsa delle etichette
indipendenti dalla scena rock (di "indie" nel vero senso della parola restano
quasi solo le produzioni di elettronica varia).
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