Chi ti dice che una pseudo-velina non abbia ragionato in maniera pratica
sulle vicende della propria esistenza ? Alcune riflessioni della parvenu
Squillo non sono per nulla sciatte, rivedendo il periodo postpunk
confrontato al "benesserismo" '90/00.
Ripeto che la fase "punk" della Squillo non la conosco. Siccome non la
conosco, magari hai ragione, e soprattutto, non conoscendola, ne parlo a
sproposito e controvoglia. Però riporto una di queste riflessioni "non
sciatte" dalla recensione di ondarock:
***
Il lato A si apre con un ipotetico dialogo con la mamma di una delle
ragazze, decisa a non lasciarle uscire per le prove e, leggendolo, si
ritrova davvero il classico linguaggio, sempre uguale, dei genitori:
"Sei appena ritornata a casa e esci di gia'! Ma io non lo capisco,
non hai un po' di pensiero per i vostri genitori? Devo fare tutto io, la
casa chi la manda avanti? Sempre in giro, in mezzo alla strada, a suonare
il tamburo, la chitarra...hai solo quindici anni, non lo so!". Nel
frenetico minuto e mezzo che segue il testo recita, fra l'altro, "Sono
cattiva/ se la sera mi gira/ prendo il coltello/ ti stravolgo il
cervello", "perché io so/ che tutti voi/ belli o brutti/ ce l'avete
con noi", per chiudersi poi con un rassicurante (?) "Ciao mamma!".
Il lato B, Orrore, è un atto di accusa agli uomini: "Orrore orrore/ mi
fai vomitare/ e vicino a te/ mi sento male. (...) Tu non pensi che al tuo
uccello (...) Tu non pensi che a scopare (...) Sei un duro/ ma sta'
sicuro/ io m'incazzo/ e ti spacco il culo".
***
Non saranno letteratura neanche quelli, ma comunque io preferisco i testi
di (che ne so) "God save the Queen". O magari di "Fuck the USA" degli
Exploited. Questo testo qui potevano scriverlo anche i Prophilax
(www.prophilax.com - sono tornati, tremate).
Poi, visto che insistete a dire che la prima fase della Squillo non è poi
così male, mi informerò.